Per costruire la tavola bisogna scolpire prima esternamente e poi internamente il piano. Sulla tavola armonica si praticano poi due fessure a forma di “effe” e si applica all’interno la “catena”, importante per l’equilibrio del suono.
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Per lavorare il fondo di un violino si inizia a scolpire prima esternamente e poi internamente facendo attenzione agli spessori che variano a seconda della durezza e densità dei legni stessi.
Per questo violino L. Storioni ho scelto per fondo, fasce e riccio un pezzo unico di un tipo di acero locale del Casentino ( l’acero campestre che si vede nell’immagine), un legno molto usato dai liutai del passato. Per la tavola ho invece utilizzato un pezzo unico di abete rosso della foresta di Paneveggio.
In questa fase della verniciatura dopo aver preparato una base allo strumento comincio a dare dei sottili strati di colore a olio per dare al violino quel fascino del tempo che passa che solo gli strumenti antichi hanno.
Questa è una vecchia forma costruita su modello Lorenzo Storioni, maestro liutaio cremonese del diciottesimo secolo. Serve come base di partenza per modellare fasce e controfasce dei violini. Nella immagine sottostante, si possono apprezzare dei tasselli di salice rosso in cui verranno incollate le fasce.