Questo riccio, parzialmente intagliato, fa parte di un violino che sto costruendo su modello Giovanni Battista Guadagnini, Parma 1970. La scolpitura del manico è una delle fasi costruttive più impegnative, ma anche più interessanti per il liutaio che la esegue. Nella foto sono visibili i puntini di tracciatura della chiocciola.
Per la verniciatura occorrono molte mani di vernice, questo dipende dalla sua densità e dal gusto estetico, che il liutaio vuole dare al proprio strumento. Dopo che è ben asciugata si procede la rifinitura dello strumento levigando la superficie con carta telata sottilissima per togliere vari grumi (impurità) al fine di prepararlo alla fase finale, la lucidatura.
Questa foto ritrae un albero di abete rosso (picea excelsa), detto peccio, della foresta di Paneveggio (Val di Fiemme). Anche Stradivari utilizzava il legno proveniente da questa valle, per la costruzione dei suoi violini.
Questo riccio è parte costruttiva di un violoncello, modello Domenico Montagnana, Venezia 1740. I fori visibili sulla mezzeria sono stati prodotti dalla punta del compasso, usato per verificare la simmetria del riccio. Questa tecnica veniva usata dai grandi liutai del passato.
Questo strumento è stato costruito su modello Giovanni Battista Guadagnini, uno dei più grandi liutai italiani.
Per il fondo ho utilizzato un interessante acero ad un unico pezzo, con marezzatura stretta e irregolare. La vernice, di colore giallo ambrato, è leggermente antichizzata.